Diosfera Corporation // Blatoidea Interview

Come da due anni a questa parte nel periodo natalizio mi ritrovo a bere Sidro per Londra, nel 2011 seguivo IntotheBaobab e 9/11Jumpers nel loro minitour rinominato “Looking for Grug Uk Minitour” (recensito da Modi). Quest’anno ero in trasferta con la mia dolce metà Antonella per vedere i Pogues e scoccare letti caldi e cene a italiani immigrati fra cui i Blatoidea, vecchi amici siculi. Da qui l’idea di fargli un’intervista. NuclearChaos aveva coprodotto e promosso con entusiasmo il cd “Diosfera Corporation” nel 2008 e sta coproducendo il nuovo cd dei Blatoidea

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Blatoidea 2013: Carlo (guitar), Manu (voice/guitar), Giacco (Bass), Luke (drums)

Come è nato il progetto Diosfera, come si è evoluto?

[Manu] Il progetto diosfera e’ nato nel 2003 dove abbiamo ufficialmente scelto il nome, e si e’ diciamo evoluto nel 2005 con l’uscita del nostro primo demo “eternit”. E’ nato originariamente da me (Manu, chitarra voce), Stefano (voce) e Giulio (batteria) poi abbiamo avuto diversi bassisti temporanei e l’ ultimo e’ stato Antonio (Giacco) e Carlo (attualmente nei Blatoidea) ha suonato la chitarra con noi per un paio di mesi prima che ci sciogliessimo. Ai tempi, quando abbiamo iniziato, sinceramente non si pensava piu’ di tanto a formare un gruppo per registrare cd, andare in tour…avevamo un gruppo perche’ ci divertiva e questo a noi bastava. In seguito abbiamo cominciato a suonare sempre di piu’, prendere contatti, via internet ecc.. e iniziato a fare le nostre prime trasferte in giro per l’Italia e abbiamo registrato il nostro primo album omonimo nel 2008 dopodichè abbiamo fatto le nostre ultime trasferte e il progetto e’ finito.

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Raccontate a chi sente la mancanza dei Diosfera Corporation perché l’avete fatta finita, sciolto gruppo e fatto le valige per Londra.

[Manu] Credo che le ragioni primarie del nostro scioglimento siano stati i problemi di comunicazione, l’allontanamento dal gruppo causato semplicemente da scelte diverse da parte dei vari componenti e credo decisamente il cambio di direzione dalla quale si era originariamente partiti. La nostra partenza a Londra ha poco a che vedere con tutto questo. Ai tempi dopo la fine dei Diosfera sentivamo il bisogno di continuare a suonare ed esibirci ma non volevamo stare in Italia. Cosi sono nati i Blatoidea e poco dopo aver inciso il nostro primo demo “Start an Infection” e fatto il nostro primo tour italiano abbiamo deciso di spostarci in Inghilterra.

[Giacco] Dopo gli ultimi anni che suonavamo non cera piu’ nulla da portare avanti, non c’erano piu’ idee, dopo aver abbandonato il progetto abbiamo di ricominciare qualcosa di completamente diverso. Migliore secondo noi. Abbiamo semplicemente deciso di cambiare aria, venendo dall’estremo sud veniva complicato per noi suonare anche in Italia.

Punx a Ragusa. Raccontateci qualcosa. Come è stato crescere in un luogo così isolato tra pregiudizi e mafiosi?

[Manu] Ma onestamente credo proprio  che il contesto ostile sia la ragione principale che fa scattare la scintilla in te e quello che ti da la spinta e la voglia di esprimere te stesso e tutto questo si rispecchiava nel punk e nella musica. Ragusa e una città piccola e di mentalità chiusa e come molte altre zone del sud influenzata fortemente dalla religione, passivismo…Quando avevo 14 anni nessuno ascoltava punk, non si trovava tanta roba nei negozi di cd, gli unici gruppi che conoscevo erano tramite compilation varie e non usavo neanche internet. Nessuno ascoltava punk e nessuno sapeva nemmeno cosa fosse un punk. Infatti ci hanno sempre discriminato in modo perseverante e assiduo. Quando uscivi dovevi prepararti perche’ potevi ritrovarti in qualche situazione del cazzo o comunque dovevi aspettarti le varie provocazioni e insulti..

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Diosfera Corporation

[Carlo] Penso che comunque, tutta questa ostilita’ ci ha diciamo sempre spinti a continuare ed è stato fonte di ispirazione che comunque ci accompagna anche tuttora.

[Giacco] A volte mi chiedo ancora come ci siamo avvicinati a questa cultura/modo di vivere dato che non c’era qualcosa o qualcuno da cui avremmo potuto ricavare ispirazione a parte la poca musica che avevamo a disposizione e dopo che manu mi ha fatto entrare nel gruppo (diosfera) e’ stata una crescita che ha anche contribuito ad espandere il tutto anche nella nostra piccola citta’…mafiosi non ne ho mai visti di persona! Solo tanta ignoranza…

Rapporti con la scena sicula? con che altri gruppi suonavate?

[Manu] Non so più adesso, ma ai tempi c’erano un bel po’ di gruppi in giro. I Dirty Breeders da Catania, gli Alibi da Palermo, gli Sheeps are not dead da Caltanissetta, i Senza Tregua da Palermo, i Learn da Palermo…poi non mi viene nessun altro in mente!

[Carlo] Penso che cmq quel poco di scena fosse concentrata piu’ nelle città grandi, forse per questo motivo i diosfera erano rispettati, perche’ provenivano da una città molto piu’ piccola, meno varia, che offriva meno opportunita’.

[Giacco] Non eravamo tanti…

Frequentavate posti occupati? 

[Giacco] le poste…

[Manu] Frequentavamo no, dato che a ragusa l’unico spazio che avevamo a disposizione era una chiesetta sconsacrata dove spesso organizzavamo concerti, ma poi fini anche quello. Ovviamente abbiamo suonato in posti occupati, sia in Sicilia che in Italia.

[Carlo] In Sicilia ci stavano l’Experia, il Laboratorio Zeta, l’Ex carcere, l’Ask…

Diosfera Corporation live @ La Scintilla a Modena (Night of the Punx 2008)

Diosfera Corporation live @ La Scintilla a Modena (Night of the Punx 2008)

In quegli anni avete suonato un po’ di volte sulla penisola, come vi è sembrato? Raccontateci un po’ che impressione vi ha fatto e che differenze avete notato sia nella gente che nei posti dove avete suonato.

[Carlo] Per me fantastico, in Italia gia’ si nota la differenza. C’era molta piu’ comunicazione, la gente conosceva piu’ gruppi c’era un vero confronto. Abbiamo cominciato a prendere contatti e fare amicizia con persone che ci accompagnano tuttora come i pubblico oltraggio, nowhiterag, intothebaobab…E tuttora il supporto che riceviamo e’ sempre vivo e entusiasmante.

[Manu] Per noi era tutto un impatto con una realtà diversa, tutto era nuovo e comunque era soddisfacente il fatto che la gente avesse un interesse anche lontanamente comune al nostro e che anche se eravamo distanti, la gente ci apprezzava. Prima di allora eravamo abituati solamente all’impatto con la piccola scena della nostra città.

[Giacco] Sono stati anni molto belli e importanti per il continuo del gruppo che nonostante sia finito sono rimasti i contatti e le amicizie. Ed era una realta’ molto diversa da dove venivamo noi, sotto molti punti di vista migliori, che dava molto da pensare.

Dalle ceneri dei Diosfera sono nati i Blatoidea. E’ un’evoluzione o un altro progetto completamente diverso? Parlateci un po’ del gruppo!

[Carlo] Bhe, il progetto blatoidea e’ un progetto molto vario che racchiude in se tonalita’ diverse da pezzi piu’ punk rock a sfuriate hardcore. Il gruppo ha avuto fin da subito una veloce evoluzione e un immediato riscontro e questo ci ha spinti a continuare e innovarci.

[Manu] Vedo i blatoidea molto piu’ maturi a livello di testi e musicalmente parlando e un progetto nato cmq da un idea gia’ chiara su quello che volevamo fare. Non discredito i diosfera dato che sono parte del mio passato e non rimpiango nulla, ma li vedo concepiti in 2 universi totalmente differenti e evoluti in realta’ totalmente diverse fra loro.

[Giacco] In questo gruppo tutto e’ stato sfornato molto rapidamente e ben fatto, perche’ eravamo ricchi di idee che avendo avuto un periodo di stasi erano state un po represse e non vedevano l’ ora di essere liberate. Per non parlare del fatto che volevamo gia’ da subito ritornare in scena e condividerle su un palco. Difatti dopo due mesi avevamo gia’ la nostra prima demo “Start an Infection” con l’aiuto del nostro primo batterista (Fabrizio) in brevissimo tempo  abbiamo gia’ iniziato a fare i nostri concerti in Italia.

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Perchè non avete mantenuto nemmeno un pezzo dei Diosfera con i Blatoidea?

[Manu] Fin dall’ inizio abbiamo chiarito che questo sarebbe stato totalmente un altro gruppo senza alcuna connessione e questo credo sia la ragione principale della nostra scelta.

[Giacco] Sinceramente non ne ho voglia, c’erano bei pezzi nei diosfera ma erano altri tempi, sono finiti li.

Parlateci della scelta Londinese! Come mai vi siete spostati lì e, che ne so, non a Berlino? Come sopravvivete lassù?

[Carlo] Soprattutto per il gruppo, perche’ cmq a londra c e’ molta piu’ concorrenza, ma molta piu’ possibilita’ se riesci a muoverti correttamente. Penso la nostra scelta sia stata data anche dalla facilita’ linguistica. Si lavora tutto il giorno per mantenere il gruppo, non e’ una vita facile, piena di sacrifici ma soddisfacenti.

[Giacco] Penso che non sarei mai riuscito a parlare il tedesco, non credo io sappia parlare bene inglese nemmeno. Semplicemente eravamo piu’ attratti dall’ inghilterra, non sapevamo nemmeno se sarebbe andata bene. Se non ci fosse stato lo stesso riscontro ovvio che avremmo mirato altrove.

[Manu] A parte le facilitazioni linguistiche come gia’ accennato,anche la presenza di contatti e amici. Credo volessimo piu’ che altro provare ad andare all’ estero perche’ non ci andava di stare in Italia. A Londra c’e’ molta piu’ possibilita’ per una band di muoversi e suonare in giro, quando in Sicilia per noi era molto piu’ difficile.

Com’è la scena londinese? Dicci un po’ sia di gruppi che di spazi dove suonate

[Carlo] Io preferisco sinceramente la scena italiana, dato che la vedo molto piu’ unita. La scena inglese e’ piena di pensionati, famiglie e passegini borchiati. E’ bello perche’ hai piu’ comunicazione con gruppi di livello piu’ internazionale quali, GBH, Restarts, English Dogs ecc La realta’ londinese e’ piu’ marcia rispetto quella italiana e riesci a notare la differenza con i gruppi che abbiamo conosciuto qua.

[Giacco] Direi che e’ una scena molto piu’ difficile dalla quale emergere, a noi sono serviti 4 anni. Ci sono molti piu’ gruppi che stanno li per lo stesso motivo, lo stesso pubblico e’ molto difficile da coinvolgere. E’ una citta’ piena di “dinosauri” ovvero tanti gruppi dal nome grosso che valgono nemmeno meta’ di tale ma il problema molto spesso e’ legato alla chiusura mentale della gente che non riesce a predisporsi alla novita’. Pero’ questo non toglie il fatto che abbiamo un buon riscontro.

[Manu] Ma la scena esiste, non ha nulla a che vedere con quella Italiana, ma e’ per il fatto che sono semplicemente diverse realta’. La scena musicale e’ vasta e ci sono tante band valide, il fatto che molti dei punk che vivono qui vengono da diversi paesi favorisce lo scambio culturale, e’ una gran soddisfazione vedere che l’impatto che abbiamo qui e’ sempre d’effetto.

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Ogni volta che vengo a Londra mi sembra di trovare solo punk italiani che fanno cose nuove, il resto è tutta roba da bancarelle o vecchi inglesi con il mal di schiena che guardano i concerti dal bancone…mi sembra che gli inglesi abbiano quest’approccio da sopravvissuti che continuano a tingersi i capelli ricordando i tempi passati che non torneranno più…sbaglio?

[Carlo] In realta’ ci sono nuove generazioni che cominciano a darsi da fare, ovviamente londra è una citta multiculturale quindi riesci a trovare punk da tutti i paesi del mondo.Diciamo che chiunque organizza concerti non per forza italiani.

[Manu] Non c’è realmente che si sbatte di piu’ chi meno, ognuno fa quel che puo come puo. Tanti vecchi punk inglesi promuovono festival da paura, tra l altro supportano le band, come uno dei nostri promoter ha contribuito all uscita del nostro album..

[Giacco] fondamentalmente abbiamo suonato tantissime volte in inghilterra e sono capitate situazioni come intendi tu, pero’ non toglie il fatto che non apprezzino quello che facciamo. A Londra non ci stanno molti inglesi, I pochi che ci sono si danno da fare cmq.

Italiani a Londra, non vi sentite a volte di essere caduti dalla padella alla brace? In Sicilia additati per la vostra scelta di vita e il vostro aspetto e a Londra per essere degli emigrati mangiaspaghetti? C’è molto pregiudizio?

[Carlo] No.. ci prendono per il culo imitando l’ accento italiano, ma niente di piu’…l’ unica cosa che fa pensare e’ che in sicilia come in italia il punk e’ reietto e qua a volte da l’ impressione di essere fenomeni da cartolina.

[Giacco] A me fa ridere la cosa, la trovo divertente! cmq non mi sento adittato.

[Manu] A me gli spaghetti piacciono, non riesco a vedere il lato offensivo della cosa. Cmq no non c e’ affatto pregiudizio

Squat e case occupate a Londra sono sempre abbondate, per lo più come spazi abitativi. Come si è evoluta la situazione in questi anni che avete trascorso laggiù e come si sono adeguate le autorità?

[Carlo] Per quanto riguarda gli squat, molti stanno chiudendo e molti verrano chiusi per via di nuove leggi. Gli unici squat che durano sono ex pub o ex uffici.

[Giacco] Non ne so nulla, sono sincero!

[Manu] Ma io ne sono distante, a parte i posti dove suoniamo non abbiamo molto contatto. Cmq credo sinceramente che il boom degli squat a Londra sia ormai alla fine, qualcuno resiste ma le leggi sono diventate molto piu’ rigide e severe rispetto a prima, e’ molto piu’ difficile.blato3

Ho avuto il piacere di essere ospitato nelle vostre colorate dimore un paio di volte e in entrambi i casi, prima Manu poi Giacco, avete dormito per terra per offrirmi il vostro letto come giaciglio (era sempre inverno!)…siete così ospitali con tutti o è un trattamento di favore verso un vecchio amico?

[Carlo] Siamo siciliani, se noi facciamo un favore a te, tu lo fai a noi… ahahahha se si parla di amici o band lo facciamo con piacere

[Giacco] Colorate intendi di marrone? sinceramente averti lasciato il mio letto non e’ affatto di amicizia dato che il suolo e’ piu’ comodo! per gli amici questo e altro!

[Manu] Credo che ormai sia diventato di rito cederti il letto e passare la notte per terra…cmq si siamo ospitali, ma non renderlo troppo pubblico! ovviamente perche’ voi siete nostri carissimi amici lo facciamo con piacere!

Quando uscirà il prossimo disco? Che dobbiamo aspettarci? Tieni conto che io l’ho già sentito!

[Carlo] E’ uscito adesso, racchiude pezzi inediti piu’ un paio di pezzi dell’ EP precedente “Alive”.

[Giacco] E’ molto veloce con intermittenze a pezzi punk rock, puro Blatoidea Style. Spero dopo tutto il tempo che abbiamo impiegato per lavorarci su, sacrifici e denaro sara’ apprezzato!

[Manu] Credo quest’ ultimo album sia quasi una rappresentazione perfetta di quello che abbiamo vissuto da quando abbiamo iniziato la nostra vita qui a Londra, tra l’ altro tutte le canzoni sono state scritte 3 anni fa. Spero tutti riusciranno a stabilire la giusta connessione con la nostra musica e a valutarla in modo positivo! Ci aspettiamo anche una buona recensione dato che hai gia avuto l onore di sentirlo!

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Che band ascoltate? Nuove e vecchie! Qualche consiglio!

[Carlo] Personalmente io perferisco band dagli 80 ai 90, cio’ non toglie che non ascolto musica degli anni 70 e anche qualcosa di recente..special duties, antidote, red flag77, vibrators, ligotage, chron gen, destructors la lista sarebbe lunghissima..

[Giacco] Questa e’ la domanda piu’ difficile che mi abbiano mai fatto: A global threat, Subhumans, Sick on the Bus, Rancid, GBH, Minor Threat, Dropkick Murphys, Cro Mags…Nowhiterag Ps. La maglietta grigia non mi piace!ahahahah

[Manu] Come gruppi Locali assolutamente: The Restarts, Short Bus Windows Lickers, Defcon Zero, Sick on the Bus, DSA, K.A.D.T…poi per il momento ascolto spesso: The Damned, GBH, The Defects, D.O.A., The Ejected, The Skeptix, Motorhead…

Sidro o birra?

[Carlo] SIDROO!

[Giacco] Guinness

[Manu] Vino poi Birra, se finisce…sidro e un imodium per il giorno dopo!

Chiudi come vuoi!

[Carlo] non posso cantare non si sente

[Giacco] Grazie per l’intervista, spero di vederti presto. La prossima volta, in bocca al lupo, ti tocchera’ dormire nel letto di Carlo!

[Manu] A presto, grazie per l’ intervista e grazie per le magliette, ovviamente abbiamo litigato per quale colore averla!

Manu, Carlo, Giacco