We are looking for European DIY Labels that are interested in taking part of this release.
The plan is to make 1000 copies, with limited edition coming in red with wood boxes screen-printed by us. The artwork will be pretty tidy with gatefold cover and poster inside, lyrics, translation and blablabla….We worked hardon this album and we are really proud of it, totally far from any punk cliché.
If you think you can help us please write us at: nuclearchaos@autoproduzioni.net
Come promesso comincio a pubblicare post firmati NuclearInk, il nuovo laboratorio serigrafico autoprodotto (per davvero) partorito in casa NuclearChaos. Premetto che per quasi 4 anni ho stampato maglie e toppe alla Scintilla quindi la tecnica non mi era nuova, ma su molte cose ero davvero arrugginito. L’idea iniziale era quella di costruirmi un piano di stampa per fare magliette, una cosa semplice ma che funzionasse bene per evitare di passare giornate a bestemmiare con telai e stampe sbavate. Avevo qualche settimana libera da impegni e mi son messo sotto a fare ricerche e studiare cose che avevo dimenticato col tempo. In pochi giorni però il progetto si è trasformato in un tavolo rotante in legno con ganci molle e pinze inspirato ad alcuni video visti su youtube di gente che aveva costruito in casa giostre per quadricromia…in una settimana ho fatto il mio progetto. Al termine di questa settimana trovo casualmente un sito dove veniva spiegato passo a passo come costruirsi il tavolo serigrafico in legno…dopo due bestemmie, ho rielaborato tutto secondo quello che mi serviva, ho convertito tutte le misure del progetto americano da pollici a centimetri e sono uscito alla ricerca di materiali. Su questo argomento sarebbe da aprire una parentesi molto lunga…mi limiterò a dire che l’autoproduzione è funzionale in relazione alle vostre capacità manuali e al vostro ingegno. Quindi un progetto del genere può essere fatto in legno, acciaio, ghisa, titanio, cioccolato o terracotta…il punto sta nel prendere confidenza con la vostra ambizione e quanto tempo e soldi avete da investire. Detto questo io, sia per esigenze personali, sia perché non mi piace comprare cose a caso, ho cercato di spendere il meno possibile documentando le mie ricerche, lo sviluppo e la realizzazione del tavolo serigrafico. Dato che non so saldare ho scelto la via più economica, il legno. Per trovare listelli e travi consiglio di andare in qualche falegnameria o forniture per l’edilizia, evitate i supermercati tipo Obi che i prezzi lievitano consistentemente a meno chè non trovate delle offerte. Inoltre se chiedete di dare un’occhiata negli scarti spesso trovate travi, assi e pezzi grezzi di legno che potranno servirvi durante la costruzione del tavolo, io c’ho riempito la macchina… Qui ho comprato due tipi di listelli, ma fondamentalmente il 90% della struttura è fatto di listelli larghi 9 cm e alti 4,3 cm. Me li hanno venduti lunghi 4 metri l’uno ed era la misura più simile a quella del mio progetto iniziale.Tutte le misure di qui in avanti saranno in relazione a questo tipo di listello…quindi se trovate listelli diversi, mi spiace, ma dovete un minimo rivedere le misure. Forse questa guida non sarà rivoluzionaria ma, dopo diversi giorni di ricerche, posso garantirvi che non esistono tutorial del genere in italiano. Non è tanto la lingua lo scoglio quanto non sapere mai se i materiali che vedi nei video fatti da un americano siano effettivamente reperibili ed economici. Quindi ecco qui di seguito istruzioni, tutto quel che ho speso, dove l’ho preso e come l’ho assemblato.
Progetto Del Tavolo
DAY 1
Piano di lavoro: guanti, metro, listelli, seghetto alternativo, levigatore, viti, avvitatore, stereo!
Comincia presto la prima giornata di lavoro, tempo di preparare il piano di lavoro e avere a portata di mano tutti gli strumenti che mi servono. Forse è il primo giorno caldo dopo due settimane di piogge e vento e le ore passano piacevoli…Comincio col costruire il tavolo, la base su cui poggerà la giostra. E’ un po’ di tempo che non accendevo seghetti, trapani e avvitatori, e ci metto un po’ a trovare un sistemazione comoda e le prime travi vengono una merda…ma comincio proprio con questo dato che le misure non devono necessariamente essere al centimetro e la fattura può risultare anche un po’ più “grezza”. Uso uno strumento da falegname che serve per mettere in squadro il taglio, immagino che quelli professionali siano di materiale robusto e la lama possa tagliare anche dentro ai tagli del “registro”, questo invece è costato 4.99 € all’Obi (compreso di sega!!) e quindi se provi a continuare a segare il legno finisci per segare anche la plastica blu dell’attrezzo…capito questo di qui in avanti però sarà molto utile per solcare la traccia precisa che vado a seguire con il seghetto alternativo. Buona norma dopo aver tagliato ogni pezzo è quello di levigarlo con la carta vetrata. Io ho un levigatore elettrico, non costano tantissimo e in offerta se ne trovano anche di molto economici (dai 20€ in sù mi pare). Anche questo strumento non è indispensabile ma in 30 secondi fa il lavoro di 10 minuti di levigatura a mano. Questo passaggio ve lo consiglio dato che poi i singoli pezzi di legno diventano più “morbidi”, sono più belli da vedere e non vi lasceranno più schegge sulle mani.
Squadro
Taglio
Levigatura
Listelli tagliati
Per avvitare i pezzi uso viti da legno lunghe grossomodo 5 Cm e un avvitatore paleolitico che però fa il suo lavoro, di quest’ultimo, se siete proprio squattrinati e non ce l’avete in casa, potete anche farne a meno ma avvitare viti da 5cm tutto il giorno è un lavoraccio e rischierebbe di mandare tutta la vostra energia e i vostri buoni intenti in fumo (nel senso che usereste la legna come combustibile e addio serigrafia)…Parto alla grande ma dopo poco mi accorgo che il mio progetto era stato fatto per travetti da 5 Cm di larghezza mentre io ho travi larghe 4,3 cm, quindi devo al volo riprogettare le distanze per far sì che la parte superiore del tavolo possa ospitare il piano di 60x60cm, risvito tutto rimonto tutto due volte prima di trovare le misure giuste…. Ma il magico mondo del faidatè è come andare in bicicletta e nel giro di un’oretta mi sento ormai un carpentiere pronto a costruire catapulte. Avvitare la struttura in realtà è abbastanza semplice, la parte più complessa di questa parte del lavoro è segare le due travi che fanno da diagonale alla parte laterale del tavolo. Non ho misurato l’angolo di taglio, ho solo appoggiare l’asse e fatto due segni con il lapis, ma alla fine il risultato è decente e si incastrano bene. Ok, la struttura è conclusa!
Viti
Gambe tavolo
Avvitatura
Lato 1
I due lati del tavolo
Assemblaggio
Vista frontale
Listello obliquo
Stuttura finita
Al volo però mi viene un’idea per rendere più carina la base del tavolo e faccio dei tagli arrotondando l’estremità. Ora bisogna passare a tagliare il piano del tavolo. Ho comprato una tavola di multistrato da OBI 60x125cm, 19 € di spesa, non sono pochi, ma, come vedrete, con queste misure ho ottenuto tutti i piani utili al progetto e in falegnameria me ne volevano vendere uno troppo grande per il mio scopo. Taglio quindi il piano 60x60cm. e lo fisso. Mi accorgo però che come tavolo non è molto stabile nonostante i legni grossi…il problema è che le travi usano la vite come perno e quindi ruotano lievemente su sé stesse, basta piantarne un altro migliaio in giro per ogni angolo del tavolo e la struttura diventa solida come fosse di cemento. Quindi consiglio caldamente di non risparmiare sulle viti!
NOTA: L’amico Matteino mi fa notare che se avessi usato trapano e viti con bulloni invece che viti da legno forse sarebbe stato un buon investimento per il futuro. Quindi se pensate possa esservi utile in un secondo momento smontare il tavolo seguite questo consiglio ( tenete conto che viti e bulloni costano un po’ di più di viti da legno)
Ora comincia la realizzazione della parte vera e propria del tavolo serigrafico e qui bisogna rimanere concentrati perché più le misure sono precise meno imprecherete in corso d’opera. Comincio con l’asse frontale che servirà a fare da guida al piano su cui vengono messe stoffe o altri materiali da stampare. Taglio quest’asse 85 cm e la fisso dalla parte dei piedi del tavolo a 15 cm dal bordo. Anche qui abbondate con le viti perché in questi 15 cm si concentra tutta la tensione che farete sul piano di stampa. Utilizzate un paio di viti molto più spesse di quelle che state usando (preventivamente forate con il trapano, con una punta da legno appropriata, un foro più piccolo della vite in modo da facilitare la sua entrata ed evitare crepe). Per rendere ancora più stabile l’asse tagliate in pezzo di legno come nell’immagine.
Fissate l’asse al tavolo
Rinforzate
Dettaglio del rinforzo
Dettaglio dall’alto
Fare 2 buchi col trapano
Aggiungere 2 viti più robuste
Sempre dalla tavola multistrato ricavo due quadrati identici da 30 cm di lato. Ora devo intagliare un ottagono….non ho compassi e uso una corda legata ad un lapis. Se partendo da ogni angolo tracciate delle mezzelune trovate velocemente i punti dell’ottagono e il risultato è uno schizzo che sembra la croce di ferro al collo di Darby Crash. L’ottagono deve poggiare su una base quadrata sempre di 30 cm di lato. Per poter ruotare su sé stesso ha bisogno di un dispositivo meccanico a cuscinetti. Questo pezzo è stato il più difficile da trovare, dopo mille ricerche e progetti per usare teste ruotanti di sedie da ufficio, ruote e taglieri dell’ikea ho trovato su ebay un componente chiamato Lazy Susan Bearing (15 cm), creato apposta per necessità del genere. E’ sottilissimo, robusto e costa tra i 10 e i 15 € su ebay. Questo marchingegno infernale è l’unica parte che non trovate né in ferramenta né in negozi specializzati in componenti meccanici, forse riuscite a ingegnarvi e potrebbero bastare solo viti e bulloni, ma per una cifra così bassa io ve lo consiglio, il risultato è praticamente identico a qualsiasi giostra professionale. Il passaggio successivo consiste nel fissare la testa rotante all’ottagono e alla base di legno…in questo momento mi son sentito un po’ stupido…le due lamiere distano tra loro pochi cm e avvitarle dall’interno sul piano ottagonale è decisamente impossibile, dopo una decina di minuti di grattacapi ho escogitato una soluzione che non so se sia molto intuitiva e comprensibile e sopratutto ho la sensazione che ci sia un metodo molto meno cervellotico e funzionale…comunque io ho fatto così: ho fissato la lamiera sotto alla base quadrata, in prossimità delle X ho fatto dei fori con una punta da legno abbastanza grossa che potesse contenere la testa delle viti. Ribaltando il piano ho fatto in modo che le viti entrassero nei fori dell’altra parte di lamiera, e ho appoggiato tutto con molta cura sull’ottagono, stando molto attento che le viti non uscissero e che le due basi di legno fossero in squadro. Con un cacciavite lungo sono entrato dai fori precedentemente fatti ed ho avvitato la lamiera all’ottagono. Per verificare che il meccanismo funzioni bene vedete se a ruotare l’ottagono i lati si distanziano troppo da quelli della base quadrata, in questo caso vuol dire che avete avvitato la testa ruotante non centrale alla base.
Trovate con le diagonali il centro esatto del tavolo
Tagliate le due basi della giostra 30x30cm
Disegnate un ottagono
Tagliate l’ottagono
Lazy Susan
Individua i punti dove fissarlo
Trapana per poter fissare la base
Avvita alla base e a l tavolo
Dettaglio cuscinetto
Ho aggiunto tre “scarti” per pareggiare la giostra con l’asse di stampa. (Ottagono visto da sotto)
Questo sarà la vostra giostra che vi permetterà di avere a disposizione 4 braccia ruotanti e quindi 4 telai serigrafici a disposizione sullo stesso banco di stampa. L’ottagono deve essere in linea con l’asse di stampa quindi per pareggiarlo ho avvitato 3 “scarti” lunghi 30 cm in modo da rialzare la base. Procedo creando le “guide” cioè due legni verticali che posizionati al bordo del tavolo daranno la posizione corretta ai braccetti. Io li ho rinforzati con delle L di metallo.
Taglia le guide
Avvitale al tavolo con delle L di metallo
Vista frontale
Ora è il momento di tagliare questi braccetti (22 Cm), a cui fisso delle cerniere di metallo. Su questo componente non consiglio di risparmiare perché credo ne vada della longevità del macchinario. Io ne ho comprate di quelle che si dividono in due sfilando il perno centrale. Al momento dell’acquisto non avevo bene idea a cosa mi sarebbero potuti servire ma ora ben chiaro che avrò la necessità in futuro di creare braccetti nuovi (più lunghi magari oppure che reggano cappe flash per asciugare il colore) e questo componente smontabile renderà tutto più semplice. Ai braccetti fisso anche due alette. Queste dovete fissarle con viti lunghe piantate in maniera obliqua. Piantatene almeno due per ala dato che in questa posizione verranno fissati i ganci e le molle e se c’è solo una vite a reggere le alette al braccetto finisce che ruotano su sé stessi (garantito perché mi è successo subito). Per posizionare gli occhielli date un’occhiata alle immagini. Collegando molla e gancio testate se avete posizionato bene tutto. Io ho fatto un po’ di sbagli e prima di trovare la soluzione giusta ho riavvitato sia i registri guida sia gli occhielli almeno 2 o 3 volte. Gli errori che possono essere fatti sono che le molle sbattano contro le guide e quindi il movimento del braccio non arriva alla fine, oppure se posizionate gli occhielli in maniera sbagliata quando abbassate il braccio le molle ve lo risparano indietro….mentre il gioco è che le molle tengono in tensione il braccetto e quando lo abbassate ve lo schiacciano in posizione orizzontale, perché questo avvenga bisogna che gli occhielli frontali siano posizionati più bassi (rispetto all’asse) di quelli dell’ottagono. L’assetto giusto io l’ho trovato in corso d’opera e aggiungo foto (non cronologiche) per fare evitare gli stessi errori.
Vi servono 4 cerniere di metallo
Usate cerniere di metallo scomponibili
Avvitate le cerniere e provate il meccanismo
Fissateli agli estremi dell’ottagono
Create la struttura delle braccia della giostra a forma di T
Avvitate occhielli alle estremità e agganciate tiranti e molle
Meccanismo alzato (gli occhielli qui sono posizionati sbagliati)
Meccanismo abbassato (gli occhielli qui sono posizionati sbagliati)
Ho aggiunto un perno che trapassa tutta la giostra per rendere più solido il tavolo (deve essere nel centro esatto dell’ottagono e sbuca sotto il piano del tavolo)
Un solo occhiello agganciato alla base non riesce a reggere la tensione di 2 tiranti
Vista dall’alto della giostra con nuovo assetto più solido che regge gli occhielli
Fissate gli occhielli alle nuove parti aggiunte e legateli con del filo di ferro, in questo modo riescono a tenere la tensione del braccio
A questo punto bisogna creare un “fermo” che tenga i braccetti in tiro quando non sono abbassati. Il progetto prevedeva di fare un semplice piano quadrato (35x35cm) rialzato rispetto alla base…io ho voluto abbellire la cosa e ho fatto un contenitore incollando e avvitando 4 listelli su ogni bordo del piano di multistrato (sempre lo stesso). Almeno sarà utile a qualcosa…fissate alla base rotante 4 di pezzi di travetti (io ho usato degli scarti) alzandovi quindi di 9 cm, a questo io ho fissato dei pezzi di multistrato tagliati per formare un ottagono su cui reggerà il contenitore precedentemente fatto.
Create un box da attaccare sopra di base 35x35cm
Aggiungete una base alla giostra, io l’ho fatta ottagonale (sempre con scarti)
Fissate la base alla giostra
Fissate il box all’ottagono. Ora serve a fermare i braccetti alzati!
Sono quasi le 9 di sera. Non ho pranzato e non ho praticamente fatto pause ma il tavolo, almeno per quanto riguarda le meccaniche, è concluso in una sola giornata di lavoro!
Playlist
Abrasive Wheels – “Best Of”
Active Slaughter – “Smash HLS”
Cramps – “Off the bone”
John Lee Hooker – “Get Back Home”
Kraut – “Complete Collection”
Inepsy – “City Weapons”
Against Me! – “Reinventing Axl Rose”
Social Distortion – “Hard Rhymes and Nursery Times”
Us Bombs – “The World”
Lipcream – “Kill Ugly Pop”
DAY 2
Naturalmente oggi piove e lavorare sotto al portico al freddo non è il massimo, ma sticazzi… Nella mattinata finisco due ritocchi alla struttura montata ieri e testo che tutti i braccetti funzionino bene….funziona tutto alla grande. Ora comincio a dipingere il legno. Questo passaggio non è obbligatorio ma l’impregnante oltre a rendere più figo il legno serve anche a preservarlo meglio. Io ho comprato un pregante a cera color noce scuro, ne ho preso tanto perché era in sconto (25€ ) e mi serve anche per le cornici dei telai. Se dovete darlo solo sul tavolo basta un confezione piccola. Ho fatto due foto a dei pregnanti che avevo in casa, questi sono naturali e costano meno di 10 € l’uno…Praticamente ho impiegato tutto il giorno a verniciare. Sulla latta consigliano di dare 2 mani, ma vi consiglio di abbondare, questi legni grezzi assorbono molto il colore ma già con 3 mani cominciano a scurirsi e dopo qualche ora il risultato è fighissimo. Ora il tavolo sembra una macchina medioevale delle torture…Fra una mano e l’altra vado da un fabbro che mi consiglia mio padre. Gli spiego al volo quello che sto facendo, gli faccio vedere due foto e uno schizzo e insieme si progetta in quattro e quattr’otto le estremità dei braccetti, cioè le morse che andranno a reggere i telai. Questa parte ci tenevo fosse di metallo. Come tutte le parti mobili del mio progetto voglio che sia il più robusto possibile. In ferramenta avevo trovato praticamente tutto per farmelo da me ma le lamelle di metallo e i morsetti comunque costano parecchio, quindi ho deciso di far saldare due pezzi grezzi a chi lo sa fare, così da avere una roba più solida…se voi conoscete qualcuno che salda e filetta rompetegli i coglioni perché conviene! In realtà non so se il fabbro ha capito tutto tutto e non riesco a togliermi la paura che possa sbagliare qualcosa rovinandomi i braccetti che gli ho lasciato…è un uomo buffo, basso e grasso e respira forte con le mani di chi è tutta la vita che lavora sodo…mi sta simpatico e gli do fiducia!
Impregnante per legno color Noce Scuro
Altri tipi di impregnanti naturali (10€ al barattolo)
Prime mani di impregnante
Tavolo asciutto dopo 3 mani
Playlist
Little Walters – The Essential
Frank Turner – England Keep my bones
Omega Tribe – No love Lost
Plasmatics – New Hope for the Wretched
Pogues – Hells Ditch
Psycho Negatives – Suburban City Rockers
DAY 3
Aspettando novità dal fabbro comincio a pensare a come utilizzare lo spazio che c’è fra le gambe del tavolo. Lasciarlo così mi sembra una cazzata. Con le assi che mi sono rimaste faccio un primo piano. Misuro che sarà perfetto per contenere telai 50x40cm, almeno una quindicina dovrebbero starci, non è sicuramente la soluzione definitiva per archiviare telai ma perlomeno ci staranno quelli che uso più spesso. Vedo che ci rimane ancora un po’ di spazio e mi scervello fino a partorire la malsana idea di fare un cassetto….come ho già ripetuto diverse volte non sono un falegname e la mia esperienza di carpenteria si ferma a scatole e mensole…e infatti ci impiego praticamente tutta la giornata. Sembrerebbe una stronzata ma far funzionare un cassetto non è roba semplice, sopratutto se non hai dove incastrarlo, quindi ho dovuto progettarlo al millimetro il box (avendo finito il legno sottile a disposizione trovo in casa una doga di un letto vecchio che taglio per farci i lati e utilizzo uno pezzo di compensato trovato tra gli scarti per fare la base). La misura esterna del cassetto è 41,7x50cm, ma dubito che se seguirete le istruzioni avrete la stessa identica larghezza, quindi se volete seguire anche questo passaggio dovete un po’ improvvisare come ho fatto io. Finito il cassetto ho fatto le guide sempre usando avanzi di legno che mi rimanevano. Con delle L di ferro faccio due fermi, metto un po’ di gomma e il gioco è fatto….o quasi. Dopo aver dato il pregnante a tutti i nuovi pezzi di legno noto che il cassetto non entra più, probabilmente si è gonfiato un minimo…con una lima faccio una traccia dove non passa finchè tutto funziona per bene…Il lavoro di oggi non lo metterò nel progetto perché ho utilizzato pezzi trovati in casa e fondamentalmente perché non sono necessari al funzionamento della giostra. Ma perlomeno avete uno spunto su come utilizzare lo spazio sotto il tavolo.
Ho fissato delle assi alla base per fare un piano
Costruzione cassetto
Guida cassetto
Guida cassetto
Guide Cassetto
Cassetto aperto
Playlist
Restarts: Mobocracy
Rejected Youth – Not for Phonies
Small Faces – Best Of
Rudimentari Peni – Archaic
Rudimentari Peni – Death Church
Siouxsie and the Bashees – Juju
Day 4—->Today
Listelli tagliati per le cornici dei telai
Torna il sole e in mattinata dopo altri 2 giorni di pioggia e freddo di merda riesco a lavorare meglio fuori…taglio con una sega circolare tutto il legno recuperato per fare delle cornici (per farci i telai serigrafici). Tempo di dare una pulita sotto la sega mi chiama il fabbro che i pezzo sono pronti. Come sperato ha fatto un ottimo lavoro e la spesa è contenuta. 10 € a pezzo. Per una giostra completa sono 40€, che effettivamente non sono pochissimi, lì vedete voi, potete inventare una morsa anche con materiali di recupero e morsetti, che comunque non costano pochissimo, sui 3-4 € l’uno (25-30€ totali per 8 componenti). La soluzione migliore, se avete gli strumenti adatti, è quella di saldarvi da voi i pezzi e filettare il metallo per le viti che stringono il telaio. Utilizzo delle L di metallo che fungono da carrelli su cui posso slittare la testa sia in altezza che in profondità, in questo modo riuscirò a calibrare ogni volta i telai per le stampe a più colori e se voglio stampare su materiali più spessi della stoffa. Montata la prima testa mi accorgo subito di qualche errore progettuale. Immagino queste siano errori di percorso comuni a gente come me che non è ingegnere meccanico….il mio progetto prendeva in considerazioni lunghezze, non pesi e forze in gioco. Ora i braccetti sono così pesanti che le molle non li reggono. Da lì in avanti sono passati diversi giorni, ho trovato l’assetto e le molle giuste in modo che il braccio funzionasse e avesse la giusta tensione. Di molle ne esistono davvero di mille tipi e tensioni diverse. Poi ho colorato i componenti metallici con dello smalto nero, ho aggiunti le viti che stringono i telai e ho aggiunti della gommapiuma per ammortizzare i movimenti dei braccetti.
La parte metallica fatta dal fabbro
Il bracetto
Le L di metallo servono a mettere a registro le morse
Ho colorato con dello smalto nero le morse
Componenti morsa
Dettaglio Morsa
Aggiungi gommapiuma dura per ammortizzare la chiusura del braccio
Dettaglio molle e braccio alzato
Gommapiuma schiacciata dal braccio alzato
Braccio abbassato
L’ultimo componente da realizzare è stato il piano di stampa. Ho usato anche qui un pezzo di legno recuperato: compensato con i lati rinforzati e lisci. Ho incollato e rinforzato con delle L di metallo delle guide nella parte di sotto. Ho fatto in modo che il piano fosse leggermente inclinato per facilitare che il telaio si appoggiasse. A questo punto il vostro tavolo serigrafico è finito!
Piano di stampa
Prendi le misure che passi perfettamente l’asse
Guide con L di metallo
Piano di stampa sul tavolo
Tavolo serigrafico concluso, pronto per essere usato!
CREAZIONE E TESATURA TELAI
Tesatura telaio
Telaio tesato
Telai di varie misure
ESPOSITORE PER INCIDERE I TELAI
Quando ho iniziato a ristudiarmi i vari processi di incisione serigrafica sono incappato su uno dei siti più forniti di materiale serigrafico italiano di cui non farò il nome (la ricerca è breve…) e ho trovato un box di legno in vendita per incidere telai. Costo 240€…. Mi sono igegnato un attimo e nel giro di qualche altra settimana ho recuperato tutto il materiale per farmelo da me alla metà del costo (e credo anche un po’ più figo e funzionale dato che ci ho aggiunto un timer). Mi serviva: un vetro 59cmx59cm (7 € dal vetraio). Diversi assi per fare il box (una 30ina d’€). Una plafoniera ad incasso per neon 18W 60×60 cm (15€ usata). Poi 4 bulbi neon UV actinic (quelli per attirare gli insetti specifici anche per fotoincisioni) che, almeno in italia, sono veramente difficili da trovare a prezzi umani, io li ho presi QUI a 8€ l’uno, ho aspettato quasi 3 settimane prima che arrivassero ma ne è valsa la pena, consumano poco (18W l’uno) e bastano pochi minuti d’accensione. Tanto per infighettare il progetto ho comprato una cerniera da anta e un timer modulare 220v elettronico (io l’ho comprato a 12 € su ebay, poi l’ho trovato QUI a 6,6€) per attivare e spegnere i neon per una durata programmabile da 0.1 a 99999.9 secondi. In questo processo mi ha dato una mano il buon Carlo (che ringrazio di cuore) che si è occupato di creare il circuito saldando i cavi e attaccando un interruttore per far partire il timer. Queste due cose finali non sono assolutamente necessarie e sopratutto non saprei assolutamente spiegare come creare il circuito per attivare il timer…
Plafoniere da incasso 60x60cm. Costano usate sui 15€ l’una
Crea il collegamento della plafoniera
Fissa con delle fascette di plastica il filo alla lamiera
Crea un box intorno alla plafoniera con le assi di legno alte 20cm (spesse 2,5cm)
Vista dall’alto
In quella che sarà la parte posteriore del box fissa dei listelli per creare l’incastro della plafoniera e lima dove deve passare il filo (nella foto a sinistra)
Io ho fatto in modo di avere la base rimovibile usando delle L di metallo fissate con viti e bulloni al box
Particolare della parte frontale
Struttura del box con incassata la plafoniera. L’asse che farà da coperchio è 60x60cm
Creata la struttura del box ho recuperato delle vecchie cerniere da un mobile e con il flessibile ne ho adattata una perchè potesse fissarsi sull’asse che copre la plafoniera. Poi ho comprato 2 ganci da baule per fare in modo che rimanga chiusa. Lungo i bordi ho messo della gommapiuma adesiva che avevo in casa cosichè non passi la luce dei neon all’esterno.
Cerniera
Cerniera fissata con viti da legno
Rinforzo laterale
Ganci
Ganci fissati al box
2 mani di pregnante
Vista frontale
Base dove poggia il vetro e la plafoniera
Timer elettronico con pulsante per attivarlo (dovete aggiungerlo voi)
Istruzioni del timer e diversi tipi di “utilizzo”
Attrezzi per saldare
Creazione del circuito
Carlo all’opera
Taglio nella plafoniera
Timer collegato
Timer incassato nel box
Plafoniera con timer dall’alto
A questo punto bisogna posizionare il vetro su cui poggeranno i telai da imprimere. Ho creato uno spessore a qualche centimetro dalla plafoniera per far in modo che con della gommapiuma spessa 6cm appoggiata all’anta del box il telaio “spingesse” per bene contro il vetro e il lucido rimanesse bello appiccicato alla tela. Questi spessori sono dei listelli rimovibili fissati con viti e bulloni, nella parte su cui poggia il vetro ho incollato della gommapiuma dura in modo che il vetro aderisse bene e resistesse a micropressioni e spostamenti
Vetro 59x59cm tagliato su misura in vetreria (circa 7€) non rifilato (per non tagliarmi l’ho “incorniciato” con due passate di nastro americano)
Vetro incastrato e tenuto fermo da due listelli e gommapiuma adesiva
Base dove poggia il vetro e la plafoniera
Base con gommapiuma
Come si vede dalla foto qui sotto ho aggiunto una guida per anta d’armadio che tiene aperto il coperchio a 90°. Nella parte interna nel coperchio ho messo un listello su cui potesse poggiare il telaio. La distanza che mi è venuta tra il coperchio e il vetro è di 6,5 cm. Quindi, come detto prima, bisogna trovare un tipo di gommapiuma di queste dimensioni da inserire nella parte interna del telaio che serve a spingerlo perfettamente contro il vetro. Io sono andato in un posto dove vendono gomma e plastica e cose da giardinaggio (tale “la casa della gomma”) e mi hanno tagliato un paio di pezzi dimensione A3 di gommapiuma spessi appunto 6,5 cm (8€ di spesa)
Espositore finito e funzionante
SVILUPPO TELAI E STAMPA
Il tutorial qui sopra è stato fatto dai ragazzi di PirataLab di Pisa. Sono molto in gamba e i consigli di Luca sono stati molto prezioni mentre organizzavo e costruivo il mio laboratorio. Grandi! Per la tecnica di incisione dei telai magari farò un articolo in futuro quando avrò trovato dei tempi “tecnici” più precisi sulla gelatina e la tela che sto usando. Per ora il loro videotutorial è più che sufficiente per avvicinarsi alla tecnica serigrafica. In questi giorni ho fatto alcune prove di stampa con ottimi risultati e sto ancora calcolando la giusta esposizione della gelatina con questo tipo di neon, ma sembra essere molto bassa, circa 5-7 minuti bastano a imprimere molto bene. Per stampare i lucidi ho usato una stampante laser A3, ne ho trovato una usata a 200€ anche se queste macchine superano il migliaio facilmente, l’alternativa sono le inkjet ma poi i lucidi costano tantissimo (2 € l’uno). Il supporto di stampa sono fogli A3 di poliestere bimattato che costano circa 50 centesimi a foglio e si trovano facilmente sia su ebay che su siti specializzati, spruzzandoci sopra uno spray apposta chiamato density toner anneriscono di brutto e facilitano l’incisione (anche per questi cerca su ebay, con una decina d’euro te la cavi). Per quanto riguarda invece l’asciugatura del colore ho comprato una stufa a raggi infrarossi simulando le cappe flash professionali. Anche qui ho trovato su ebay una lampada usata da 1300W a 70€ che funziona più che egregiamente e bastano 10-20 secondi per asciugare il primo colore prima di passare a quello sucessivo. Per renderla più funzionale l’ho attaccata ad un braccio mobile di una comune lampada da ufficio.
Stampante Laser A3 + Cappa Flash diy
Stampa lucido (poliestere bimattato annerito con density toner)
Tavolo luminoso con lucido
Luce diy per camera oscura (luce verde mascherata)
Lucido su telaio spinto dalla gommapiuma
Prima prova di stampa a due colore
Stampe
Qui di seguito alcune foto di come ho allestito il laboratorio, con camera oscura dove incidere i telai, postazione per stampare i lucidi e giostra dove stampare. Alcune considerazioni che vorrei fare sono le seguenti: tutte le cose che ho costruito e documentato in queste settimane in realtà è difficile rimetterle su carta e farci un progetto millimetrico e difficilmente riuscirei a ricostruirle identiche. Nei prossimi giorni valuterò se misurare al centimetro ogni componente e fare uno schema a mò di istruzioni. Ma credo che la cosa migliore sia sperimentare e fare delle prove con i materiali. Credo che se si seguono le mie indicazioni e le dritte che vi ho dato in questa specie di tutorial qualcosa di funzionale vi viene fuori. Ovviamente resto a disposizione per ogni chiarimento e, dove posso, sarò ben contento di dare una mano pratica se qualcuno vuole provare a costruirsi qualcosa di simile. Calcolati i costi devo dire che rimangono molto contenuti rispetto a quello che uno dovrebbe spendere per allestire un laboratorio del genere, detto questo consiglio a chi è novizio alla serigrafia di ingegnarsi per costruirsi un tavolo con un solo braccio risparmiando su meccaniche, legno e spazio. Questo vuole giusto essere uno spunto e una testimonianza di un’esperienza di autoproduzione e ricerca volta a chi si interessa di serigrafia e vuole provare a fare qualcosa di più delle solite toppette a un colore.
NuclearInk Lab 2013
Backpatches IntotheBaobab “Sottoculture Unite”
Se sei arrivato a leggere fin qui vuol dire:
-che sei un disgraziato che ha scorso velocemente tutto alla ricerca di cose in grassetto ma ha trovato poca roba e quindi non c’ha capito un cazzo….
-che sei un pezzente che cercava solo il simbolo € per vedere se era un progetto per le tue tasche….
-che forse ti interessava l’argomento e quindi ti ringrazio di cuore del tempo passato su questa pagina sperando che sia servito a qualcosa.
Quindi qui di seguito tiro le somme e faccio una stima per i più tirchi di quello che andrete a spendere se vorrete fare un tavolo serigrafico ed un espositore come quelli costruiti qui di sopra.
TAVOLO SERIGRAFICO 4 COLORI
Listelli 90x43mm –> 2,8€/m –> usati 14 mt circa –> 39,00 €
Listelli 90x21mm –> 1,25€/m –> usati 3 mt –> 3,70 €
Asse Multistrato 60x120cm –> piano tavolo e livelli piano rotante –> 20 €
Meccaniche –> cernire / molle / viti / occhielli –> 15 €
Cuscinetto –> LazySusan bearing 15cm –> 10 €
Morse –> 4 morse dal fabbro più viti e bulloni –> 45 €
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132 €
ESPOSITORE PER INCIDERE TELAI CON TIMER ELETTRONICO
NOTE: nei calcoli non ho inserito cose che si presume abbiate già o vi farete prestare come: avvitatore, seghetto alternativo, trapano, levigatrice…. Invece altre cose non le ho messe perchè sono superflue e a vostra discrezione come: pregnante, materiale per il cassetto e il porta telai, oltre che materiali di consumo come: pennelli, sparapunti, carta vetrata, colla a caldo, diluenti ecc ecc…
Per quanto invece riguarda i prezzi dei materiali di consumo serigrafico come racle, tela, gelatina, stendigelatina, colore ecc ecc sono di facile confronto sia su ebay che sul famigerato ecommerce italiano dove trovi tutto tutto tutto ma occhio a non farvi spennare…
Per ogni dubbio o chiarimento contattatemi pure e da oggi NUCLEARINK apre bottega ed è disponibile a stampare sia su stoffa che su carta qualsiasi grafica vogliate fino a 4 colori!
This 7” ep comes out as a co-release of DIY labels. Cancer Spreading from Italy and Fatum from Russia are working together to find enough labels/distros to sort it out as soon as possible. If your interested and want to help us just write at matte-ino@hotmail.com
NuclearInk nasce dalla voglia di ripartire da ZERO, da dove avevo iniziato anni fa, quando avevo voglia di fare cose con le mie mani. Stanco di usare le mani solo per spingere pulsanti e tasti, ho deciso riaprire bottega con la serigrafia…ma dato che non sono un bottegaio sto prendendo nota di tutte le ricerche che sto facendo e fotografando gli attrezzi che sto costruendo, sperando che un giorno potranno servire a qualcuno. Giulio Disprezzo un po’ d’anni fa pubblicò una specie di tutorial (anche se questa parola è un po’ troppo moderna per internet di 10 anni fa…) su come stampare magliette e toppe, con tanto di foto, prezzi e consigli su come fare e dove comprare le materie prime…in quel periodo diventò un’eroe della scena punk. Ora in realtà le cose sono un po’ più reperibili e facili da imparare ma, dato che il tempo non è mai abbastanza e gli imput forse anche troppi, farò in modo di essere conciso e indirizzare chi interessato su come farsi le cose da sè, senza spende troppi soldi…ecco questo rimane l’obiettivo primario, quello più sincero.
Nuclear Chaos Records è un’etichetta Punk, ma non solo.
Era l’estate del 2003 ed era da un po’ di tempo che sentivo sempre di più l’esigenza di allontanarmi dalle campagne modenesi, da quei posti tristi dove non succedeva mai un cazzo. Lì vicino a Bazzano c’era un folto gruppo di punk che organizzava concerti, erano stati loro a passarmi i primi dischi dei GBH e degli Exploited, giocavamo a basket insieme qualche anno prima. Ed è stato proprio a Bazzano Ribelle, una di queste feste organizzate in un campetto sportivo (che in seguito occuparono e autogestirono per qualche tempo), che conobbi Marco, era di Casalecchio, cantava in un gruppo di ragazzi giovanissimi come me, gli Ed. Dopo quel concerto ci siam tenuti sempre più in contatto fino a decidere insieme di creare un’etichetta. Non so di preciso a chi sia venuta l’idea del nome. Credo fosse stato durante un viaggio in treno, stavamo andando a vedere i Poison Idea al 4Fun a Bellaria. Ricordo solo che qualcuno propose Rovina, qualcun’altro NuclearChaos. Facciamo una compilation, facciamo le toppe, facciamo uscire i dischi dei nostri gruppi e quelli dei nostri amici. Bella storia, partiamo dalla compilation, eravamo io, Gabri e Marco. Io avevo già diversi contatti, ero piccino e non avevo girato molto l’italia ma era almeno un’anno che scambiavo cd masterizzati e ordinavo fanzine su internet. Così nel giro di poche settimane io avevo già disegnato il logo della distro e raccolto decine di pezzi per la compilation. L’idea era quella di non fare una compilation di genere, non ce ne fregava un cazzo del genere, bastava fossero gruppi autoprodotti. Vennero fuori 2 CD, 29 gruppi (!!!) tra cui: sumo, contrasto, l’amico di martucci, ed, free apn combo, hobophobic, same direction, grandine, ingiuria, cimex, twine baskets, nowhiterag, carogna, fct, disprezzo, born sick…”C’è chi di indifferenza muore” lo decisi io, lo presi da “Sezionati Vivi” dei Wretched. Vado da Kava alla sua tipografia a Modena, ci stampa le copertine e comincia a spargere la voce tra i punk di Modena che sta uscendo questa compilation. Non ricordo bene cosa successe in seguito, mi ricordo tutto come una grande sbronza…mi ricordo bene la passione con cui abbiamo passato intere giornate a piegare le copertine, scambiarle, venderle anche a scuola e un anno dopo avevamo messo insieme una distro di tutto rispetto con un sacco di roba, fanzine, 7″, cd, vinili…Le prime uscite in cdr datate 2003/2005 furono:
V/A C’è chi di indifferenza muore Vol.1 (2CD, 29 gruppi)